Non vorrei aver urtato suscettibilità ... La tua soluzione forse non è l'unica è quella che da una approssimazione migliore. certo bisogna capire su che stampa plastificata realizzi i saggi, è stampata a 4, 6 o 8tto colori? è una stampa giclee? insomma anche col tuo metodo le variabili sono tante. Quando si facevano foto per la pubblicità si affiancavano i soggetti con apposite scale cromatiche e di gamma bianco e nero ed anche con quelle registrazioni il risultato non poteva essere esatto. il tuo metodo funziona per riprendere i toni dalla tua stampa, non dall'originale fotografato.
Qui il problema non è trovare l'esatta cromaticità, ma la migliore approssimazione possibile. E' chiaro migliore la foto, migliore è la capacità di riprodurre i colori migliore sarà il risultato.
4, 6, 8, glice non fa differenza sul metodo ma sulla qualità finale che puoi ottenere ... come dicevo meglio è la foto migliore è il risultato.
Un mio collega mi dice sempre KISS (Keep It Simple Sasa) ed è vero.
Il rivelamento da foto è una cosa semplice e funzionale, si fa prima a farla che a parlarne. Trovo molti discorsi che stiamo facendo più una speculazione intellettuale che non qualcosa di pratica utilità.
Poi se la foto è buona arrivi ad un punto del dipinto che non fai più prove di colore (le fai all'inizio su pochissime aree), poi ti fai guidare dall'occhio che ha una risoluzione migliore di qualsiasi macchina.
Il continuo confronto e le correzioni consecutive ti consentono di arrivare al dipinto che speravi di fare.
Dico bene Walter?
Salvatore
http://www.disegnoepittura.itAmministratore del Forum
Quelli che s’innamorano della pratica senza la scienza,
sono come i nocchieri che entrano in naviglio senza timone o bussola,
che mai hanno certezza dove si vadano.
Leonardo da Vinci.