ciao, stavo per rispondere a grafite, ma leggo ora anche il commento di ricuccio che è della stessa opinione.....
vi ringrazio intanto di aver seguito il mio ragionamento...
mi rendo conto quanto per molti, grafite in particolare, che mi pare di aver capito che lavori nella didattica artistica, questo sia un ragionamento noto, sentito più volte.
però di fatto è vero che quando uno capisce, nella musica ad esempio, di non essere mozart, poi questi problemi se li pone...
è vero: in quasi tutte le forme artistiche, un percorso didattico ti da gli strumenti! e devi seguirlo!
però poi, se vogliamo fare altri esempi, ci sono libri scritti da ... acc.. non ricordo quale autore di fantascienza (forse DIck? ....) che scriveva un libro al giorno (e che libro!);
e poi .... scusate, purtroppo non ricordo i nomi e non voglio ora "googlare"... una volta ho letto che un autore giapponese che adoravo, passava ore ed ore a ripensare ogni singola frase.
ed era ovviamente eccellente!
Insomma....
quando una persona pensa che ha molto da esprimere, ma nella vita fa tutta altra cosa, a mio avviso vorrebbe praticare quella forma d'arte che crede possa venirgli spontanea....
poi invece si scontra con le cose orribili che crea, che vanno in tutta altra direzione rispetto a quelle che vorrebbe fare.
E allora?
Bè, umilmente, si adatta a imparare.
E' giusto!
Però, scoprire che l'approccio che devi seguire, richieda un impegno non è diverso da quello che si applica ad impegni, ad esempio, di tipo professionale, un po' fa pensare....
Bisogna crederci!
bisogna sperare che, appunto, pur non essendo mozart, si abbia il diritto di provarci!
E bisogna sperare che prima o poi si riuscirà ad esprimere davvero ciò che veramente si ha dentro..
Ricuccio: è bella la tua interpretazione che Arte in fondo è ... tutto ciò che si crea;
purchè, in pratica, ci si impegni sul serio atrraversando graduali passaggi attraverso vari stadi, magari anche sperimentando! interessante!
Bisogna tenerla a mente e avere fiducia.
ciao!
daniela