Nature morte in vista ortografica

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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda kiki » 08 apr 2013, 22:12

No non ci siamo capiti , non ho detto che sai fare bene le texture , ho detto che una delle cose che mi piace nelle tue nat. morte ,sono le texture ......aggiungo ,così come le vedo , anche se non c'entrano con il materiale dell'oggetto . :)
Un altra cosa , parlando di questo genere di quadri ,......ma ti sei stufato .......o ti piace assai ???
Comunque sia , ti faccio un in bocca al lupo per la mostra ;) :D
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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda antau » 09 apr 2013, 11:27

tracolcino ha scritto:E' vero che mi sono un po' scocciato di fare queste nature morte tuttavia verso gennaio ho parlato con un tipo che ha una piccola galleria d'arte a Bagni di Lucca e che mi ha proposto una personale a prezzi stracciati proprio con il tipo di lavori che sto facendo. Chi non sarebbe felice di mostrare i propri quadri non solo ad amici e parenti ma anche ad un pubblico un po' più vasto?


Non ci piove! :) In bocca al lupo se fai la mostra!

tracolcino ha scritto:Cosa mi sta dando e non "dato" lo studio di questi soggetti, visto che ho intenzione di continuare su questa strada?
In primo luogo metto la possibilità di ricercare idee dentro me stesso come immagini che ho in memoria, oggetti riemersi dall'oblio ecc. e mi propongo di mettere il tutto sulla tela. Alla fine poi constaterò purtroppo che fra fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.


In questo punto ti capisco perfettamente. L'idea di frugare nella propria testa e tradurre quello che si trova in dipinti o disegni è una sensazione entusiasmante quando viene fuori qualcosa di decente. E non è detto che ci sia il mare tra il dire e il fare...

tracolcino ha scritto:Poi mi piace studiare la composizione e qui non sempre si fa bingo

E questo è sempre un aspetto stimolante. La composizione è un bell'argomento da studiare. Ad averci più tempo per le prove...

tracolcino ha scritto:Tuttavia la cosa che più mi gratifica è la ricerca degli accostamenti di colore e mi esalto quando riesco ad armonizzare i diversi colori fra di loro (sottolineo quando ci riesco). Alcuni oggetti ce l'ho davanti ma altri sono inventati per cui mi sento più libero nel dare il colore che voglio.

Di questo aspetto parlavo in riferimento al quadro di P.Italia sugli scrittori... Il gusto nell'accostamento delle tinte un po' si può imparare ma in gran parte è innato e frutto di una personale capacità nel cogliere le armonie; io, ad esempio sono stranamente capace di coglierle nell'osservazione di un quadro ma poi incapace di inserirle nei miei dipinti se non ho un riferimento. La situazione vedo che sta leggermente migliorando ma ho ancora i miei problemi, e invidio te o Paolo per la vostra capacità nell'accostare colori in maniera così armonica.

tracolcino ha scritto:Tutto sommato, quindi, questa stradina che sto percorrendo, anche se faticosa, mi piace assai.

E allora non hai che da continuare.... :) ...e hai il mio pieno appoggio, visto che mi piace questo filone... temevo ti fossi scocciato e volessi abbandonarlo.
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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda tracolcino » 09 apr 2013, 11:58

Grazie per l'incoraggiamento Antonio, sei un vero amico e insieme a Kiki vi trovo sempre pronti a rispondermi. Se non ci foste voi non so se varrebbe la pena restare sul forum. Tuttavia anche dare qualche consiglio, quando mi sento di poterlo dare, è gratificante. Poi non è vero che non riesci ad armonizzare i colori e gli ultimi lavori che hai postato lo dimostrano... ;)
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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda grafite » 09 apr 2013, 12:47

tracolcino ha scritto:Ultima natura morta. Ora mi sarei un po' stufato di fare le solite cose. Più la guardo e più ci vedo correzioni da fare sia sui singoli oggetti che sullo sfondo. Mah...

Questa composizione, chissà perché mi ha fatto venire in mente l'ultima cena di Leonardo, il quel quadro gli apostoli sono messi in relazione tra loro a tre a tre, e ciascuna relazione è significativa e dinamica, guardando i quadri di Morandi, le sue nature morte si può individuare a volte la stessa dinamica, i vari elementi sono messi in relazione tra di loro, fanno pensare a una scena teatrale con tanti attori congelati nella loro azione.
Questo aspetto simbolico e di relazioni dinamiche tra i vari elementi - i quali assumono anche significati allegorici - è ben presente nella famosissima natura morta di Caravaggio, che è considerato un po' il padre della natura morta all'italiana.
Faccio queste considerazioni perché forse vedendola da questo punto di vista l'impressione di fare le solite cose potrebbe cadere e cedere il posto all'inizio di una affascinante indagine sulle relazioni psicologiche che intercorrono tra una tazza, un bricco e un candelabro ... ;)
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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda tracolcino » 09 apr 2013, 22:45

Mah...

Non mi hanno mai convinto le interpretazioni simboliche e allegoriche che mi sanno di una pretesa intellettualistica. Secondo me gli oggetti valgono per se stessi, per l’armonia dei colori e la validità della composizione, quando superano la loro concretezza e diventano valori assoluti. Almeno è questo che tento di fare eppoi di buone intenzioni, come si dice, è lastricato pure l'inferno. ;)
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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda antau » 10 apr 2013, 08:30

tracolcino ha scritto:Mah...

Non mi hanno mai convinto le interpretazioni simboliche e allegoriche che mi sanno di una pretesa intellettualistica. Secondo me gli oggetti valgono per se stessi, per l’armonia dei colori e la validità della composizione, quando superano la loro concretezza e diventano valori assoluti. Almeno è questo che tento di fare eppoi di buone intenzioni, come si dice, è lastricato pure l'inferno. ;)


E' vero, i simbolismi spesso sono a forte rischio di degenerazioni o speculazioni e le buone intenzioni sono spesso tradite. Questo però non toglie valore a ciò che ha detto Grafite, sempre acuto. Il quadro che ci hai mostrato secondo me ha fascino, è quasi ipnotico nella sua "dinamicità statica", e in questo io ritrovo un po' quello che ha detto Alessandro(Grafite), riferendosi all'ultima cena di Leonardo. Naturalmente nella mia ignoranza l'idea dell'ultima cena non mi aveva neanche sfiorato guardando il tuo quadro ma, a pensarci dopo, la sensazione nel vederli è la stessa, almeno per quanto riguarda l'impressione di guardare qualcosa di assoluto dall'esterno, come se si fosse spettatori di qualcosa di insolito. Lo sguardo salta da un oggetto all'altro senza perdersi, in maniera ordinata, come se davvero si stesse seguendo una conversazione... eppure sono oggetti assolutamente "morti"... Magari non è un effetto voluto, ma è un effetto e, secondo me è già un gran bel risultato.

p.s.: se ho sparato concetti che paiono baggianate perdonatemi, ma è il mio modo di guardare l'arte e il mio modo di spiegare le sensazioni che provo guardando un dipinto o una scultura o un disegno, etc... Bisognerebbe avere una maggiore cultura e proprietà di linguaggio per spiegarsi davvero bene, forse parole nuove che spieghino in maniera chiara quel che si guarda, ma questo ho nel bagaglio e questo posso esprimere...
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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda grafite » 10 apr 2013, 11:43

Una delle capacità fondamentali dell'uomo, su cui si è basato tutto lo sviluppo della sua civiltà è quella con cui attribuisce immediatamente significato ad ogni segno, un pittore lavora con le immagini, le immagini sono segni ed hanno in qualunque caso significati simbolici. un comunicatore cosciente conosce questo aspetto e lo usa, una ignoranza su questi temi porta a non sapere quello che si dice (in altre parole si rischia di parlare a vanvera o di dire l'esatto contrario di ciò che si voleva comunicare.
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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda tracolcino » 10 apr 2013, 13:33

Parole sante Grafite!

Dio è definito spesso Sol oriens e anche l'oriente è simbolo di Dio.
Sant'Agostino spiega perché per pregare ci si deve rivolgere ad oriente: il rivolgersi ad oriente significa respingere il diavolo e rivolgersi a Dio.
La Divina commedia è densa di simbolismi e allegorie. Vi siete mai chiesti perché Virgilio accompagna Dante nell'Inferno e nel Purgatorio mentre nel Paradiso viene ad accoglierlo Beatrice?
Vogliamo poi discutere sul pentacolo?

Quando dipingo se sto attento ai significati simbolici non ne esco più. Preferisco, buttando giù i miei segni, correre il rischio di essere frainteso piuttosto che perdermi in un labirinto di analogie.
In un certo senso dipingo dal vero, scrutando e analizzando il vero che è dentro di me. Può darsi che abbia dentro anche una confusione semantica ma non posso perdermi in elucubrazioni fra significante e significato. Sia le composizioni che la scelta dei colori le faccio a braccio, verrò frainteso? Forse. Per ora non mi sento di poter fare diversamente.
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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda antau » 10 apr 2013, 14:58

Il problema dei simbolismi è che sono dipendenti dalla cultura di appartenenza, quindi non sono universali. E possono essere letti, in alcuni casi, in un modo o nel suo esatto contrario a seconda della propria provenienza; un africano del centro Africa che segue religioni indigene probabilmente non capirà il significato dell'essere girati verso oriente, ma sarà in grado di capire l'immagine di uno che prega perchè quello è un valore universale.
Personalmente credo più al messaggio regalato da un quadro senza il ricorso a simbolismi troppo ricercati.
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Re: Nature morte in vista ortografica

Messaggioda grafite » 10 apr 2013, 17:01

antau ha scritto:Personalmente credo più al messaggio regalato da un quadro senza il ricorso a simbolismi troppo ricercati.

credo che facciate tutti e due confusione tra razionalizzazione e intuizione. la verbalizzazione di un significato intuito è pedanteria, non simbolismo, i significati intuiti in un segno di cui parlo sono universali perché sono preculturali, ne parla Betty Edwards in "disegnare ascoltando l'artista che è in te" ed anche in "disegnare con il lato destro del cervello", ma ne parla Goethe nella sua teoria dei colori, kandinsky in "linea punto superficie".

Mi rendo conto che indicare la tana del coniglio bianco senza accompagnarvi passo passo nel paese delle meraviglie è un po' una carognata ma se volete dipingere sul serio, è li che vi dovete andare a perdere ...
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